Arcangelo Galante
- 28/12/2017 07:26:00
[ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]
Stiamo attraversando un peculiare momento di forte cambiamento sociale, spirituale, politico, economico, climatico e culturale, ove, oggi più che mai, l’individuo, pare proprio avere smarrito la capacità di seminare e coltivare quei principi e genuini sentimenti, in grado di farlo vivere meglio. Un tempo, si apprezzavano le buone qualità e quegli amorevoli gesti quotidiani, in grado di dissipare o, perlomeno, limitare, atteggiamenti nocivi al benessere interiore e a quello altrui. La società, ed in primis l’ambiente delle relative relazioni, teneva in considerazione le espressioni d’un sentire, volto a pensieri e ad azioni positive, costruttive, didascaliche, atte ad esternare l’aspetto luminoso delle cose, premiando, moralmente, tutti coloro che, della bontà, ne avevano fatto un vessillo, per affrontare le difficoltà contingenti della vita. L’idea di credere, sperare ed incontrare, nei volti della gente, la possibilità di una sana emozione, che sosteneva il cammino di luce e di amore, oggi, più che mai, si è dimezzata, cedendo ad una disumanizzazione che, presto o tardi, si rivolterà contro il genere umano, distruggendolo. Quell’incoraggiante gentilezza, disponibilità al dialogo, affabilità e, soprattutto, bontà d’animo, che distinguevano la routine, purtroppo, a malincuore, si trovano sempre più di rado, nelle manifestazioni delle persone. Forse, sarebbe importante meditare su cosa è successo negli ultimi tempi ed il perché la bontà non sia più bene accetta, come negli anni addietro. La modernità ha fatto avanzare l’uomo in molti campi, ma, quanto si assiste nel mondo, non lo ha fatto progredire verso un benessere dello spirito, così visibile e diffuso. Parte da noi stessi, la trasformazione, adatta a creare speranze nuove per un futuro diverso e migliore, divenuto lontano ricordo, per quanti sapevano, che la bontà, certamente, aiutava l’umanità a dare un senso alto, ai giorni dell’esistenza. Grazie per avermi letto.
|